IL QUINTO MARTEDÌ DI S. AGATA SARÀ CELEBRATO IN PRESENZA DEL POPOLO CRISTIANO
P. Vincenzo D'Arrigo: i social sono stati molto utili, ma le celebrazioni eucaristiche hanno bisogno della presenza viva dei fedeli. Da martedì si ricomincia nel rispetto delle regole imposte per fronteggiare il rischio derivante dal contagio.
16-05-20
Con quella di questa sera si concludono le celebrazioni “virtuali” mandate in diretta streaming sui canali social. Lo ha comunicato oggi P. Vincenzo alla fine della Messa in occasione della sesta domenica di Pasqua.
In questo periodo c’è stato un vuoto nella nostra vita, per tutte le manifestazioni dell’uomo, umane, spirituali e materiali, c’è mancato tutto: stare vicino agli amici, fare due passi, andare a scuola, frequentare la chiesa e le celebrazioni con il popolo. «Non è questa la Chiesa, - dice P. Vincenzo - la Chiesa è vicinanza fisica, non virtuale, come abbiamo dovuto imparare a fare in questo periodo. La Messa con l’eucaristia è il culmine, l’apice della vita cristiana, senza verrebbero meno le fondamenta della Chiesa stessa: “erano assidui nello spezzare il Pane”».
Chi conosce P. Vincenzo sa che non nutre molta simpatia per i social network, perché li vede come causa di astrazione dei rapporti interpersonali, un contatto fittizio che potrebbe degenerare. Ma come si dice, bisogna fare di necessità virtù e anche lui si è dovuto attrezzare, apprezzando addirittura la capacità di questi strumenti di raggiungere i fedeli nelle proprie abitazioni con la parola di Dio o un messaggio di conforto.
Da domani, dunque, non ci saranno più le dirette streaming e i messaggi su facebook o whatsApp, ma si tornerà ad andare regolarmente in chiesa, con l’obbligo di adeguarsi a determinate regole rigide, come risulta da un protocollo minuzioso redatto per mettere in sicurezza sanitaria i fedeli. «Si tratta – continua P. Vincenzo - di accorgimenti necessari che ci dovrebbero mettere al riparo da qualsiasi rischio di contaminazione».
Il Duomo di Alì da dopodomani riapre ai fedeli, pur con le dovute cautele e nel rispetto delle regole, con la celebrazione del quinto “Martedì” in onore di S. Agata. «Avremo così la possibilità di accostarci a lei – conclude P. Vincenzo - per ricevere la benedizione con la sua reliquia, sempre memori di quella bella frase che ha sempre accompagnato questo popolo: “Agathae sub alis, Alì nulla timebit” (Sotto la protezione di Agata, Alì non avrà nulla a temere)».