I PADRI SERAFINO DA ALI’ TRA I SANTI DI MESSINA
I due Cappuccini sono stati inseriti in un libriccino edito dall’Arcidiocesi di Messina. Dal 2009 i loro resti riposano nel Duomo di Alì, dove i fedeli si possono accostare in preghiera.
23-05-20
I Padri Serafino, il senior e il junior, sono stati inseriti in un fascicoletto, pubblicato dall’Arcidiocesi, dal titolo “Messina Terra di Santi”. In questa pubblicazione viene tracciato il profilo dei Santi di Messina o di quelli che in qualche modo hanno avuto a che fare con la città dello stretto. Si parla di 16 Santi, 3 Beati e 11 Venerabili e Servi di Dio, tra cui S. Maria della Lettera, S. Pancrazio, S. Filippo d’Agira, S. Eustochia Smeralda Calafato, S. Annibale Maria di Francia, Beata Maddalena Morano, Venerabile Maria Nazarena Majore, Servo di Dio Francesco Maria Di Francia e i nostri.
Si tratta di un’interessante raccolta in cui hanno trovato posto anche i Cappuccini aliesi, legati oltreché dal saio indossato nel medesimo ordine religioso, anche dalla parentela, erano zio e nipote, o meglio pronipote. Il più giovane intraprese la sua vita monastica con il nome di Cherubino, solo alla dipartita dello zio assunse quello che era stato il suo nome: Serafino. Entrambi rappresentarono delle pietre miliari per l’ordine e per il convento di Alì, per la santità di vita condotta, la capacità di assumere l’ufficio della predicazione e i numerosi atti di carità verso i più bisognosi e gli ammalati. Furono guardiani e maestri dei novizi ad Alì ma anche in altri conventi del circondario, lasciando in ogni luogo il "profumo" del Signore. Presto le loro virtù si diffusero ben oltre il territorio aliese. Tanti i prodigi e i miracoli attribuiti ai due. Il nipote è famoso anche per aver scritto “La storia della terra di Alì”, dotando così i posteri di ampie informazioni di carattere storico e sul patrimonio artistico, che spesso rappresentano un punto di partenza per tanti studi e ricerche. Morirono in odore di Santità. Dalla loro morte, avvenuta il 20 febbraio 1721 per il vecchio e il 20 settembre 1768 per il giovane, hanno riposato nella stessa sepoltura, nella nuda terra, proprio accanto all’altare maggiore della chiesa di S. Maria degli Angeli, annessa a quel convento che amarono tanto, nella loro terra di Alì.
Qui rimasero fino al 2005, quando sono state individuate le tombe e furono recuperati i resti. Nel 2009 sono stati tumulati nella Chiesa Madre, nella cappella di S. Sebastiano, dove arde costantemente una lampada votiva e dove i fedeli si possono avvicinare per affidarsi ai “Santi” aliesi.
R.R.